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MATERIALI

Ogni volta che si tratta di acquistare o riacquistare un qualcosa che ci serve per le nostre attività in montagna si creano dibattiti su è meglio questo, preferisco quest'altro e così via.



Con questa pagina spero di dare un modesto contributo a favorire queste scelte.

Sono ben accetti suggerimenti, pareri ecc.

giovedì 24 giugno 2010

I BASTONCINI

L'utilizzo dei bastoncini telescopici è ormai diffusissimo. Ma sono veramente utili?
L'osservazione è che i bastoncini trasformano l'uomo da un animale a due zampe ad una o quattro zampe. possono essere considerati un prolungamento degli arti superiori. Peraltro occorre ricordare che il bastone in montagna è stato usato da sempre. Basti pensare ai famosissimi alpenstocks di legno col puntale di acciaio o ai bastoni dei famosi pellegrini
medioevali, San Rocco e San Giacomo da Compostela su tutti. O al bastone che Mosè utilizzò
per sostenere il peso delle Tavole nella discesa dal Sinai....
Uno o due? Bhe due ovvio, l'uso di un solo bastoncino provoca unpo squilibrio nella marcia ed è quindi da evitare e va curata l'impugnatura che deve essere stabile e con l'uso della apposita cinghietta.
Molto importante è la regolazione corretta della lunghezza. Per avere una ottima articolazione mano bastoncino in modo che il movimento dell'avambraccio sia il più possibile vicino al corpo, occorre impugnarli con una flessione di 15- 30 gradi (che è la posizione di quando si infilano le mani in tasca). Il consigli quindi è di regolarli in modo che la loro lunghezza sia uguale alla distanza che intercorre tra terra e il terzo medio dell'avambraccio con l'arto in estensione completa. Su salite molto ripide i bastoni vanno regolati più corti. Molto utili in caso di zaino pesante, lo sono un pò meno se camminiamo in pianura.

LE CIASPOLE


I modelli principali sono sostanzialmente 3.
FAGIOLI sono le racchette tradizionali di vecchia concezione, semplici ed efficaci. La struttura esterna è in alluminio o legno, la superficie di appoggio è costituita da cordini intrecciati, lo scarpone viene fissato con cordini o fettucce, in realtà stanno cadendo in disuso.
CANADESI sono le più grandi spesso anche lunghe oltre il metro, anche se ingombranti sono molto efficaci su nevi molli e alte ma non essendo adatte per pendii ripidi, sulle nostre montagne sono pressochè assenti.
MODERNE hanno una forma intermedia tra le due precedenti, sono realizzate in plastica o in alluminio. Attacchi tecnici, alzatacco e ramponcini
ne fanno un attrezzo adatto a tutte le condizioni di neve e di pendenza.
Le migliori senza dubbio.

LA PICCOZZA


Ne esistono di vari tipi a seconda della attività che dobbiamo svolgere. Quella in foto è un esempio di attrezzo classico adatto anche per salite su pendenze fino ai 40- 50 gradi purchè privi di ghiaccio vivo.
La becca deve essere leggermente ricurva verso il basso e ben affilata, la dentatura favorisce la tenuta su neve dura.
La paletta è utile per neve fresca o per "gradinare".
Il puntale deve essere abbastanza accentuato per poter piantare bene la piccozza su neve dura.
Nella foto non è presente il lacciolo ma è indispensabile per non rischiare di perdere la piccozza durante il suo utilizzo, permette inoltre di effettuare manovre di trazione sulla picca stessa.
Assicuratevi quindi che sia presente nel modello che volete acquistare. Ovvio che la lunghezza del manico dipende dall'altezza dell'utilizzatore.

GLI SCARPONI


Gli scarponi vanno sempre provati con un paio di calze adatte!
Meglio delle vecchie calze in lana sono quelle moderne in spugna a struttura differenziata con rinforzi sotto il tallo e l'avanpiede che rendono anche la calzata dello scarpone molto più confortevole.
La stessa cosa vale se si usano solette sottopiede specie se ortopediche.
Quando si calzano le scarpe, perfettamente allacciate, devolo lasciare le dita del piede leggermente staccate dalla punta. Una verifica di ciò consiste nel poter infilare un dito dietro il tallone a scarpa slacciata.
Importante nella scelta è la precisione della calzata. Una volta indossata e
allacciata la scarpa deve mantenere il piede fermo. Questo vi eviterà vesciche e sofferenze, specie in discesa.
Ah ricordatevi di pulirle ogni tanto!

I RAMPONI


Cambia modello a seconda degli scarponi che abbiamo, e del metodo di fissaggio ad esso. (attacco semiautomatico o automatico) Inoltre cambiano anche in funzione dell'attività che dovremo svolgere. Per percorrere pendii innevati con pendenze fino ai 40, 50 gradi i classici ramponi a 12 punte vanno più che bene, diverso è sel il pendio si fa più ripido a addirittura vogliamo scalare una cascata, a quel punto necessiteremo sicuramente di ramponi più "cattivi".
Importante come al solito provarli bene prima di uscire sulla neve.
Preferire modelli con solette "antizoccolo". Scegliere modelli facilmente regolabili. I ramponi vanno controllati accuratamente prima e dopo ogni uscita e le punte vanno mantenute affilate (non affilare per il verso dello spessore delle punte!). Attenti alle fettucce troppo lunghe fanno inciampare.

sabato 29 maggio 2010

DISCENSORI

Esistono veramente tanti tipi di discensori ci limiteremo quindi all'esame dei più diffusi.


Il Gi.Gi o Piastrina, inventato dalla Kong è un ottimo strumento,adatto alla discesa in doppia, per assicurare uno o due secondi di
cordate sulle vie lunghe, risalita su corda e autobloccante su paran-chi da recupero. NON ADATTO per assicurare il primo di cordata.
Vantaggi: Facilità di recupero anche con due corde indipendentiFunziona da autobloccante sulo sulla corda sotto tensione e lascialibera l'altra.
Non attorciglia la corda molto leggero
Svantagi: Non adatto per assicurare il primo. Difficile dare corda al compagno se la stessa è in tensione nella piastrina.

Il "Secchiello" è un dispositivo dove la corda/e passa in una appo-sita cava formando due asole che vanno intercettate da un moschettone. Si usa sia per arricurare il primo che il secondo dicordata e per discese in doppia. Ricordare di non togliere mai lamano dal capo libero della corda!Vantaggi: facilità di uso, basso rapporto di frenata, si può utilizzare su due corde, permette la discesa in doppia.Svantaggi: non è un autobloccante (!)

Il Gri.Gri è il discensore di gran lunga più utilizzato in arrampicata sportiva sia per
l'assicurazione del primo che del secondo di cordata quando questi sale in molulinette. Il suo funzionamento è basato sull'azione di una camma che blocca la corda. Una volta posizionata correttamente la corda (fare molta attenzione) il suo
uso è molto semplice, tuttavia bisogna tenere presente che si tratta di un freno
statico e quindi rende l'arresto più brusco sia per l'arrampicatore che per l'assi-
curatore e per tutti i materiali coinvolti nell'azione di trattenere la caduta.
Ciò provoca anche una maggiore usura della corda. Le protezioni coinvolte, in particolare quella più in alto dove è posizionato l'ultimo rinvio, ricevono una sollecitazione ben più alta rispetto all'uso di freni dinamici . E' quindi sconsigliato l'uso del gri.gri quando le protezioni sono rappresentate da chiodi da roccia e tantomeno su cascate di ghiccio.
Inoltre anche se questo freno è automatico è sempre bene tenere una mano sulla corda a valle dello stesso al fine di evitare pericolosissime cadute!!
Vantaggi: Facile da montare, autobloccante, comodo nella calata, difficile che si sblocchi accidentalmente.
Svantaggi: Pesante, si può usare solo su corde singole da 10 a 11 mm, bloccaggio dovuto alla accelerazione della corda.


Il Cinch è il più moderno degli assicuratori autofrenanti. Non considera il diametro della corda e quindi molto adatto alle nuovissime corde da 9,8 mm o anche inferiori. Permette ana assicurazione efficace in quanto lascia uscire la corda in maniera rapida e in completa sicurezza. Il blocco della stessa è assicurato dall'angolo di uscita e non dall'accelerazione. Peso 165 grammi. Vantaggi: rapido nel dare e nel recuperare corda. Bloccaggio rapido. Funziona con ogni corda UIAA. Difficile da sbloccare accidentalmente.

Il Reverso è un assicuratore, discensore multiuso, è ultraleggero e di utilizzo intuitivo. Le gole di frenaggiio a "V", dotate di scanalature laterali asimmetriche, modulano il frenaggio sulla corda per un miglior controllo utilizzando la tecnologia ARC (controllo frenaggio adeguato al tipo di corda). Progettazione ultraleggera, peso 77 grammi. Un solo dispositivo per tutti gli usi di corda, frenaggio efficace su mezze corde e corde gemelle da 7,5 mm in avanti, frenaggio efficace su corde singole da 8,9 mm in poi. Assicurazione del primo di cordata, di uno o due secondi e discesa in doppia. Assicurazione indipendente e simultanea di due secondi .


venerdì 28 maggio 2010

IL CASCHETTO

E' assolutamente indispensabile.
Ci protegge non solo da caduta di sassi provocata da altre persone che ci precedono
o da animali, ma ci protegge anche da urti accidentali, per esempio in un camino o sotto uno strapiombo, oltre a eventuali cadute di materiali da chi ci precede.
Ne esistono una miriade di modelli, quello qui in foto è al momento il più leggero sul mercato, e il peso come su tutta l'attrezzatura può fare la differenza, in caso di una via lunga anche un etto in meno sulla testa per tutto il giorno.....
La seconda caratteristica da osservare è la praticità di chiusura e di regolazione e che sia confortevole una volta indossato.
Scegliere un casco che abbia la predisposizione per fissare la pila frontale, questo è molto importante altrimenti diventa quasi impossibile poter utilizzare la pila sul casco.


IMBRAGATURA


L'imbragatura è l'elemento principale di tutto il set di autoassicurazione. Anche qua ce ne sono di deversi tipi, ma sostanzialmente due sostanziali:
l'imbragatura intera e quella bassa (in foto). Tecnicamente è consigliabile l'acquisto di una imbragatura bassa, infatti gli ultimi studi sulla sicurezza in caso di caduta evidenziano un miglior comportamento di questo tipo di imbrago rispetto al modello intero. Nel caso in cui si indossi uno zaino pesante è però consigliabile indossare anche una pettorina per evitare un ribaltamento all'indietro in caso di volo. Alcuni si sentono più "sicuri" con un imbrago alto ma a parità di sicurezza il basso è senza dubbio più pratico.
Scegliere un imbrago con cosciali regolabili così stringendoli al corpo si aumenta la sensazione di sicurezza e danno meno noia quando si cammina.

MOSCHETTONI

I moschettoni usati in alpinismo si sono sviluppati in forme e modelli diversi. costruiti
in lega leggera, spesso irrobustiti da profili appositamente studiati per dare la massima resistenza possibile. Tutti i moschettoni hanno una direzione di tenuta
preferenziale (in genere corrisponde all'asse più lungo) che sarà quella in cui andrà a sorreggere il peso. La leva (o dito) può essere composta da una barra cilindrica cava contenente la molla di ritorno imperniata che va a chiudere il moschettone a mo di anello. In alcuni modelli la leva è rappresentata da un filo di acciaio ad alta resistenza.
In alcuni moschettoni è stato adottato un particolare sistema di chiusura che elimina qualsiasi aggancio su cordini e fettuccie. Inoltre questo sistema assicura anche nel caso la leva sia aperta di 2 mm. (situazione che può verificarsi
quando la corda oscilla o il moschettone sfrega sulla roccia). Attualmente questo sistema è utilizzato dai marchi Petzl, Kong e Camp.
Alcuni modelli hanno una ghiera di sicura che ne previene le aperture accidentali, ma che non contribuisce alla tenuta. Le aperture ghiere possono essere a vite, a baionetta a doppio o triplo effetto.
La geometria che assicura la maggior resistenza è quella a forma "D", tuttavia questi moschettoni non sono molto versatili, sopratutto a causa dello scarso spazio di apertura.
I moschettoni a "pera", per reggendo un meno, sono i più utilizzati perché hanno aperture più grandi,
sono facilmente manovrabili con la corda e permettono l'uso di alcuni nodi come ad esempio il famosissimo mezzo barcaiolo.
Misure più piccole sono usate nei rinvii, che si trovano in commercio già completi.
Sono diffusi negli armi, specie in ambiente speleo, i moschettoni ovali che sono leggermente meno resistenti ma più bilanciati e stabili.
La tenuta dei moschettoni è stampigliata sul loro dorso o incisa in bassorilievo, è espressa in KN (kilonewton) e si riferisce alla tenuta l'ungo l'asse più lungo a leva chiusa.
La tenuta base per un moschettone da alpinismo si aggira sui 22KN, potrebbe sembrare un valore molto alto ma bisogna ricordare che in caso di "volo" la forza di arresto, specie a seconda del sistema di ammortizzazione, può essere molto elevata e quindi i 22kn sono un valore minimo cautelativo.

giovedì 27 maggio 2010

LA CORDA


La corda è senza dubbio il "materiale" più importante per qualsiasi alpinista.
E' una sorta di paracadute ed è l'elemento fondamentale di tutta la catena di assicurazione.
Nella storia dell'alpinismo si ricorderanno le prime corde in canapa che, seppur analoghe allo scopo, avevano caratteristiche completamente diverse dalle corde di oggi i cui materiali costruttivi e le caratteristiche tecniche sono peraltro in continua evoluzione. Le corde in fibra poliammidica hanno una struttura centrale detta anima e una guaina detta camicia o claza.
Secondo le norme l'anima della calza deve costituire almeno il 50% della massa totale.
Le caratteristiche principali che una corda deve avere (anche per poter soddisfare gli standard di sicurezza) sono:

- resistenza alla rottura per un certo numero di cadute al limite delle caratteristiche per cui la corda stessa è certificata.

- una certa deformabilità dinamica in grado di ridurre la forza di arresto massima che in caso di caduta si riperquote sul corpo dell'alpinista e sugli ancoraggi.

- una notevole maneggevolezza anche in condizioni estreme (ghiaccio, neve, acqua..)

- elevata scorrevolezza nei moschettoni.

- buona annodabilità.

LE SCARPETTE


ALCUNE COSE CHE BISOGNA SAPERE SULLE SCARPETTE:

1- La taglia corretta è da sempre un punto rovente di confronto e discussione tra gli arrampicatori, qualcuno addirittura suggerisce due misure in meno della propria taglia!!
Per evitare inutili polemiche non mi rivolgo agli arrampicatori esperti che in quanto tali non si perderanno nemmeno a leggermi, ma agli "apprendisti". A costoro sugggerisco di comprare una scarpetta che sia sopratutto comoda e non troppo stretta provando tra le varie marche quella che più si adatta al vostro piede e di mezzo, al massimo uno, numero in meno del vostro.
Ricordate che le scarpe con bordo di pelle si allargano di meno di quelle con tutta la tomaia in pelle.

2 - I modelli fondamentalmente sono due, le "ballerine" senza lacci ma con chiusura in velcro o elastico e suola molto flessibile, e le scarpette con i lacci e la suola un pochino più rigida.

3 - Per vie lunghe meglio avere una scarpetta più alta che da più supporto al piede e lo protegge meglio, per le palestre di roccia o indoor, le basse o le ballerine vanno benissimo.

4 - Comperatele in un negozio specializzato dove sappiano consiglirvi al meglio.

5 - Provate la flessibilità della scarpa una volta indossata e non piegandola conle mani e e provate come sempre entrambi i piedi e scegliete quelle che vi calzano come un "guanto" quindi ne lente ne troppo strette.

6 - Le scarpette vanno chiuse facendo attenzione di dare una pressione uniforme lungo tutto il piede e evitando pieghe che poi possano far male.

7 - Se tolgiete il piede dalla scarpetta non appoggiatevi di peso sopra ,con ogni probabilità la rovinate.

8 - Le scarpette vanno pulite accuratamente e asciugate dopo ogni uscita, non vanno mai lasciate vicino a fonti di calore o lasciate in auto al sole, si scollano. Per la suola si può usare una spazzola fregando sempre in un senso e poi passare uno straccio umido per preservare l'aderenza.
Se per lungo periodo non vengono utilizzate meglio riempirle con della carta di giornale per evitare che si deformino.

9 - Non portatele nel fondo dello zaino con un sacco di roba pressata sopra, meglio appese all'esterno.

10 - Ricordate che si possono risuolare!